La lunga notte by Linda Castillo

La lunga notte by Linda Castillo

autore:Linda Castillo
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2013-08-13T16:00:00+00:00


Capitolo 16

Tomasetti si infila nel Tahoe e si immette sulla strada. «Quel tizio stava sudando freddo.» «Interessante reazione per uno che dice di essere innocente.» «Innocente è un concetto relativo.» «Credi che sia coinvolto?» chiedo.

«Difficile a dirsi. Quel tizio ha la bocca piena di merda.» Si volta un attimo a guardarmi. «Cosa ne pensi?» Mi ritrovo a pensare a Mary Plank e all'uomo che ha descritto nel suo diario. «So che è tutta questione di prospettiva - soprattutto se si tratta del cuore di un'adolescente innamorata - ma non credo che Todd Long sia l'uomo del diario.» Tomasetti alza un sopracciglio. «Non proprio alto, moro e bello.» «Non proprio.» «Ma sai come si dice, l'amore è cieco.» «Non così cieco.» Solo ora mi accorgo che non siamo diretti verso la stazione di polizia. «Dove stiamo andando?» «Ho bisogno di un drink.» Tutt'a un tratto mi torna in mente quello che è successo prima alla fattoria dei Plank, seguito immediatamente da un lampo di rabbia. «Dopo quello che è appena successo alla fattoria vuoi un drink? Stai scherzando?» Accosta nel parcheggio del McNarie's Bar e parcheggia di fianco a una Camaro d'epoca. «Senti, sono quasi le nove. Sei in giro da quanto? L'alba? O forse non hai proprio dormito.» La seconda opzione si avvicina di più alla realtà, ma non ho intenzione di ammetterlo. Essere insieme a Tomasetti fuori dall'ambiente lavorativo è una faccenda pericolosa. Andare a bere con lui è una catastrofe annunciata. «Ho bisogno di trovare il recapito di questo tizio, Jack Warner, e verificare l'alibi di Long» dico.

«Quell'indiavolato figlio di puttana si sarà spaccato le dita per la furia di chiamare il suo amico nello stesso istante in cui siamo usciti, puoi scommetterci.» Spalanca la portiera ed esce fuori.

Imprecando fra i denti, rimango seduta. Gira attorno al Tahoe e viene ad aprirmi la portiera. «Dai. Andiamo a mangiare un boccone. Possiamo discutere del caso.» «Non parleremo solo del caso» lo rimbecco.

«Non vorrai mica psicanalizzarmi?» Scuoto la testa. «Sei una gran rottura di palle.» «Credo che sia la cosa più gentile che mi abbiano detto in tutta la settimana.» Il McNarie's Bar è in pratica un pub, con divanetti rossi in vinile old school, tavoli in formica tutti segnati e l'aria così irrespirabile da essere probabilmente illegale nella maggior parte degli Stati. Ma si dà il caso che sia anche il mio locale preferito. La clientela è alla mano. La musica non mi sconquassa il cervello. Gli hamburger sono decenti. McNarie, barista e proprietario, grosso come un orso, è un buon ascoltatore ed è molto più discreto della maggior parte dei poliziotti che conosco. Dopo aver chiuso il caso degli omicidi del Macellaio in gennaio, ho trascorso ben più di una serata a buttar giù vodka nel divanetto all'angolo. McNarie mi ha riportata a casa sana e salva ogni singola volta.

Tomasetti sceglie un divanetto in fondo. Mentre mi siedo di fronte a lui, Big Head Todd And The Monsters cantano a squarciagola uno dei loro classici, Bittersiveet. Cercando di non mostrarmi nervosa, incrocio lo sguardo di McNarie e gli faccio cenno di venire.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.